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<DIV><FONT face=Arial size=2>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Times New Roman"
size=3>Ritorno sulla questione dei libri di testo :</FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Times New Roman"
size=3>alcuni colleghi hanno sottolineato come<SPAN
style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>siano stati importanti per la loro
formazione anche i libri di testo della Castelnuovo e della Carini. Condivido
queste affermazioni: in questi testi c’era un percorso didattico e metodologico
ben costruito<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>( si percepiva che
era fatto in prima persona), facile da seguire perché lineare e coerente,
ridotto (proprio nel senso di numero di pagine) ma sufficientemente ricco ed
esauriente.<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>Forse la cosa che
più<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>mi aveva colpito( quando per la
prima volta mi sono capitati tra le mani ) è che man mano che si procedeva nella
lettura di questi libri si percepiva ,quasi con sorpresa, che si poteva
insegnare<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>la matematica in modo da
renderla<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>bella, stimolante ,
avvincente . A distanza di anni trovo ancora interessanti moltissimi problemi ed
esercizi di entrambi i testi. Insomma erano libri in cui uno si ritrovava …e
bene!!! ..……... ed oggi ?.. per gli insegnanti che si affacciano nel mondo della
scuola? E’ solo nostalgia la mia ?</FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Times New Roman"
size=3>Francesca Tomassini</FONT></P></FONT></DIV></BODY></HTML>