[Cabrinews] informazione

Antonio Bernardo antoniobernardo a tin.it
Gio 8 Feb 2007 22:05:31 CET


A proposito di tabelline mi permetto di segnalare questo semplice giochino con punteggio che ha dato sempre buoni risultati motivazionali.
http://www.matematicamente.it/test/test_tabelline.html
Concordo però sul fatto che si tratta di miglioramenti temporanei, almeno nei ragazzi della secondaria.

Antonio Bernardo
  ----- Original Message ----- 
  From: Renata Rizzo 
  To: Lista di discussione sul software matematico 
  Sent: Thursday, February 08, 2007 9:21 PM
  Subject: Re: [Cabrinews] informazione


  Certo che risulta anche a me che insegno alle medie! ormai in una prima media non si trovano più di un paio di alunni capaci di eseguire le divisioni e le catene al posto delle tabelline sono quasi la norma. Ti sarei molto grata se ci comunicassi i metodi che adotti per le tabelline. Io ho provato, anche in sede di recupero, con i giochi più diversi, ma il problema è che l'apprendimento resta momentaneo. a risentirci e grazie.
  Renata Rizzo
    ----- Original Message ----- 
    From: Ruben Sabbadini 
    To: Lista di discussione sul software matematico 
    Sent: Thursday, February 08, 2007 8:59 PM
    Subject: Re: [Cabrinews] informazione


    L'intervento della Collega Daniela mi ha stimolato le seguenti considerazioni e domande. Il 50% circa degli allievi che seguo privatamente il pomeriggio ha seri problemi con le tabelline. Mi risulta che studi di psicologia cognitiva dimostrano che le tabelline o si imparano all'età giusta (6-8 anni) o non si imparano più (chi ne sa qualcosa in più?). Tra l'altro tra le maestre è invalsa ormai una forte tendenza a non insegnarle più ("sono troppo difficili per molti allievi", dicono) e le sostituiscono con le cosidette "catene": per effettuare 6 per 7 si fa 6, 12, 18, 24, 30, 35 (magari aiutandosi con le mani). Risulta anche a voi? Anche i vostri allievi si aiutano con le mani per effettuare semplici calcoli? 
    Senza le tabelline i calcoli sono complessi, le divisioni impossibili, altrettanto mcm e MCD. Ritengo importante, per esempio, che si sappia scomporre, per esempio 12 in 2^2 per 3, senza passare per quel procedimento che individua tutti i divisori partendo da 2 poi ancora 2 e, infine 3. Questo tipo di abilità dà molta più autonomia nel calcolo.
    Avrei piacere di sapere il perchè di queste scelte didattiche esiziali negli anni più formativi per le abilità di base.
    A partire da queste osservazioni ho messo a punto una serie di procedure di recupero delle abilità di base che poggiano su semplici esercizi. Spesso riesco ad ottenere risultati soddisfacenti anche a 11-14 anni e il miglioramento nell'apprendimento della matematica nelle medie o nel biennio delle superiori se ne avvantaggia.
    Mi piacerebbe se qualcuno fosse interessato a questi temi.
    Un saluto a tutti
                              Ruben Sabbadini
      ----- Original Message ----- 
      From: Daniela Gambi 
      To: Lista di discussione sul software matematico 
      Sent: Thursday, February 08, 2007 1:42 PM
      Subject: Re: [Cabrinews] informazione


      Vorrei dare un piccolo contributo al dibattito molto interessante sull'insegnamento/apprendimento della matematica nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Io insegno in un Liceo Classico, in diversi indirizzi: tradizionale, linguistico, sociale e scientifico. In particolare, nella mia prima ad indirizzo scientifico (ventisette alunni!), ho dedicato quasi un quadrimestre alla "ricostruzione" degli insiemi numerici, da N ad un primo approccio ad R.  Ho cercato di avviare studenti mediamente interessati ad uno studio più rigoroso, sistematizzando gli argomenti anche con l'utilizzo delle loro "riminiscenze" teoriche e colmando lacune laddove si presentavano. Sono rimasta abbastanza colpita, però, dalla natura di queste ultime. Ho constatato essere infatti  molto diffuse le carenze nell'utilizzo degli strumenti del calcolo elementare. Alcuni esempi, tra loro fortemente connessi: divisioni per numeri con una e due cifre, minimo comune multiplo, massimo comun divisore, operazioni con i numeri razionali, calcolo di percentuali (alcuni non avevano mai sentito parlare di percentuale), conversione di decimali in frazioni e viceversa. Non credo sia solo un problema  di scarso "addestramento" nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, perchè queste carenze sono riscontrate negli ultimi tempi da tutti i colleghi di diverse scuole superiori, con cui mi sono confrontata. Per me quelle abilità di calcolo sono fondamentali e costituiscono una "ginnastica mentale" utile per manipolare strumenti di calcolo più complessi e costruire con sicurezza nuovi saperi. O forse sono troppo "tradizionale"?
      Approfitto di questa occasione per evidenziare un altro elemento critico che sto rilevando nella mia esperienza e che si aggiunge alle difficoltà prima citate: osservo concentrazione ed attenzione sempre minori da parte dei ragazzi, indipendentemente dalla materia, dagli argomenti e dalle modalità di approccio. Anche quando utilizzo software come Cabri, Derive, Excel, vedo, ad esempio, alunni molto intuitivi, che "smanettano" veloci e hanno quasi congenita una mentalità "multitasking", ma che perdono spesso il filo, faticano a riorganizzare le idee, a riprodurre procedimenti lineari e ad impostare la risoluzione di semplici problemi. 
      Mi piacerebbe che su queste problematiche si impostasse una discussione, approfondita e capillarmente diffusa tra i soli docenti dei diversi ordini di scuola, sulle modalità di apprendimento dei bambini/adolescenti di oggi. Tutti noi, che lavoriamo quotidianamente per la loro formazione matematica,  dovremmo pensare in sinergia (brutta parola, ma non me ne vengono altre) ad un'azione didattica efficace e stabilire quali conoscenze e competenze siano il "filo rosso" della vita scolastica dei nostri studenti. Tutto ciò, pensando di operare in/per una scuola ben attenta alla complessità e ai cambiamenti del contesto socio-culturale, ma non ad essi asservita.  All'apparenza è un discorso sui massimi sistemi, forse un po' decentrato rispetto agli argomenti della lista, ma da tempo sento il bisogno di scambiare opinioni sulla crescente difficoltà di lavorare in queste condizioni. Sento che é importante ritrovare una condivisione di intenti. Mi sembra sempre più pressante l'impegno nelle attività didattiche e burocratiche di routine, a scapito di indispensabili momenti di riflessione individuale e collettiva sulla didattica, di utili occasioni di aggiornamento, sempre più  demandate all'iniziativa dei singoli insegnanti, limitate temporalmente, spesso costose eccetera...
      Scusate sia lo sfogo che lo stile frettoloso e un po'contorto. 
      Daniela Gambi
       ----- Original Message ----- 
        From: Domenico Lenzi 
        To: Lista di discussione sul software matematico 
        Sent: Tuesday, February 06, 2007 8:27 AM
        Subject: Re: [Cabrinews] informazione


        Suvvia! Quella di Emma Castelnuovo - che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare quasi quarant'anni fa, nel corso di un paio di visite alle scuole dei "maestri" Georges Papy e Paul Libois (Bruxelles ) - è stata una frase un po' paradossale e a effetto (come tante frasi dette da personalità di spicco).  
        Non si possono racchiudere in quella frase tutti i problemi e tutte le soluzioni che affliggono la scuola italiana. D'altro canto, nemmeno la cara Emma poteva essere insensibile al fatto che qualche suo studente potesse avere 5 anni di "supplizio matematico" alle scuole superiori . Cosa che talora può determinare un condizionamento negativo e cancellare i benefici effetti del precedente corso di studi, come purtroppo a volte avviene sia nel passaggio dalle elementari alle medie, sia nel passaggio dalle scuole superiori all'università. 
        Dovremmo sforzarci di capire le potenzialità e le capacità dei nostri ragazzi; e adeguare il nostro linguaggio al loro, affinché essi riescano a intenderci (in fondo questo volevo dire nei miei precedenti interventi, che qualcuno ha frainteso).
        Cordiali saluti.
        Domenico Lenzi

        ----- Original Message ----- 
          From: Paolo Cavallo 
          To: Lista di discussione sul software matematico ; Fabio Brunelli 
          Sent: Monday, February 05, 2007 7:36 PM
          Subject: Re: [Cabrinews] informazione


          Non capisco la risposta. Nel senso, elementare, che non capisco
          in che modo tocchi quel che ho scritto. Cosa vuol dire "in questi
          casi"?

          Immagino che il mio messaggio sia stato letto come a sostegno di
          una qualche "servitù" delle medie rispetto alle superiori. Lo
          immagino dal tono di questa risposta, perché non vedo in che modo
          il testo del mio messaggio giustifichi questa interpretazione.

          Quanto alla citazione di Emma Castelnuovo, non credo che vada
          intesa come una sorta di prescrizione oggettiva: magari dopo un
          liceo didatticamente ignobile fosse garantita una facoltà capace
          di valorizzare l'autentica comprensione dei concetti!

          Salve a tutti,

          Paolo Cavallo
            ----- Original Message ----- 
            From: Fabio Brunelli 
            To: Paolo Cavallo ; Lista di discussione sul software matematico 
            Sent: Monday, February 05, 2007 7:04 PM
            Subject: R: [Cabrinews] informazione


            Ti rispondo come rispondeva in questi casi Emma Castelnuovo:
            "Non mi importa se i miei alunni andranno male in matematica alle superiori; so che vanno tutti benissimo quando arrivano all'università!"

            ciao
            Fabio Brunelli


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