L'EURO

Come prevede il Trattato di Maastricht siglato il 7 febbraio 1992, il 1° gennaio 1999 inizierà la realizzazione di una politica monetaria comune e l'adozione di una moneta unica, con la conseguente eliminazione delle attuali valute circolanti nell'ambito dell'Unione.

Sono stati stabiliti dei criteri di convergenza ai quali i paesi dovranno sottostare. Alcune delle condizioni necessarie per poter partecipare alla moneta unica sono:

1) La moneta nazionale deve essere rimasta non meno di due anni nello SME senza aver subito alcuna svalutazione;

2) Il rapporto fra il disavanzo pubblico annuale e il Prodotto Interno Lordo non deve superare il 3%;

3) Il rapporto fra il debito pubblico complessivo e il Prodotto Interno Lordo non deve superare il 30%.

Soltanto 11 paesi su 15 faranno parte dell'UEM e adotteranno la moneta unica. Sono infatti rimasti fuori :

 - la Svezia, perchè non ha aderiro agli accordi stipulati dagli altri paesi;                                                                              - la Grecia, perchè non ha rispettato alcuni criteri (es. il deficit);                                                                                         - la Danimarca e la Gran Bretagna perchè hanno scelto spontaneamente di non aderire, pur rispettando i parametri.

I paesi che adotteranno l'EURO sono: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Lussemburgo.

Con l'Euro diverrà pienamente operativo il Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), di cui la Banca d'Italia è parte integrante. Al SEBC si affiderà il compito di definire e attuare la politica monetaria dell'area dell'Euro, avendo come obiettivo principale quello di mantenere la stabilità dei prezzi.   

L'UEM verrà gestita da una Banca Centrale Europea, totalmente indipendente sia dai Governi nazionali sia dalle istituzioni comunitarie, che avrà competenza esclusivamente in materia di politica monetaria.

Dal gennaio 1999 avrà inizio il processo di attuazione pratica della moneta unica, mediante le seguenti disposizioni:

    1.  la politica monetaria unica sarà attuatadal SEBC, costituito dalle Banche Centrali dei paesi membri e dall BCE.             2. saranno fissati i tassi di conversione di tali paesi rispetto l'Euro;                                                                                     3. le nuove emissioni di titoli pubblici dovranno essere ridenominate in Euro;                                                                     4.  le operazioni monetarie e di cambio saranno in Euro.

Ma cosa ne sarà delle altre monete? Esse non spariranno inizialmente, poichè nei primi tre anni a partire dal 1° gennaio 1999 l'Euro circolerà soltanto all'interno del sistema bancario, nel mercato finanziario e nei regolamenti internazionali, mentre i comuni cittadini continueranno ad usare la loro valuta nazionale.

A partire dal 1° gennaio del 2002 invece, l' Euro verrà messo in circolazione per tutte le transazioni affiacandosi alloe valute nazinali.
Infine dal 1° luglio del 2002 le valute nazionali non potranno più essere utlizzate negli scambi. L'obiettivo pricipale della politica monetaria unica è la stabilità dei prezzi. Un'inflazione bassa e stabile è condizione essenziale, anche se non sufficiente, per una crescita economica equilibrata e sostenibile nel tempo, e quindi per creare benessere e occupazione nel tempo.

Uno dei vantaggi della moneta unica e di una politica monetaria comune è un più elevato grado di interrelazione e interazione fra i paesi membri. Inoltre una moneta unica potrà meglio resistere alle pressioni della speculazione sulle varie valute nazionali. Con una moneta unica, ancora, i cittadini comunitari che si spostano all'interno dei paesi aderenti all'UEM non avranno bisogno di cambiare denaro. Tale vantaggio sarà ancora più evidente per le imprese, poichè i pagamentie i trsferimenti tra gli Stati membri diventeranno meno onerosi più affidabili e rapidi.

Infine la moneta unica contribuirà a incrementare l'effetto competitivo del mercato unico, influendo èpositivamente sulla crescita economica e sull'occupazione lavorativa.

TAPPE DELL'UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

- 1° LUGLIO 1990: Inizio prima fase dell'UEM. Liberalizazzione totale dei movimenti di capitale nei Paesi dell' UE.         - 1° GENNAIO 1993: Completamento del mercato unico.                                                                                               - 1° NOVEMBRE 1993: Inizio seconda fase dell'UEM. Entrata in vigore Trattato di Maasctricht, che istituisce l'Unione e    fissa tra gli obiettivi da perseguire l'instaurazione di una unione economica e monetaria tra gli Stati membri.                     - 1° GENNAIO 1994: Istituzione dell'Istituto Monetaria Europeo (IME),che riunisce i Governanti  delle Banche Centrali. - 15-16 DICEMBRE 1995: Consiglio Europeo Madrid, che approva lo scenario della transizioneall'Euro. Adozione del     nome "Euro" per la moneta unica.                                                                                                                                   -  ENTRO IL 1998: I Capi di Stato e di Governo decidono quali Paesi parteciperanno per primi alla moneta unica, in          funzione dei criteri di convergenza e in base ai risultati economici del 1997. Viene istituito il Sistema Europeo Banche        Centrali (SEBC) con il compito di definire e attuare la politica monetaria unica.Dematerializzazione dei titoli di Stato.       -  GENNAIO 1999: Inizio terza fase dell'UEM. Il Consiglio fissa in modo irrevocabile i tassi di conversione delle monete    dei Paesi partecipanti tra loro e rispetto l'Euro.

L'Euro diventa moneta unica scritturale accanto alle monete nazionali, che continuano a circolare. I Paesi aderenti effuttuano in Euro le nuove emissioni di titoli pubblici.

- 1° GENNAIO 2002: L'Euro affianca le valute nazionali per qualsiasi tipo di transizione.                                                 - 1° LUGLIO 2002: L'Euro diventa unica moneta scritturale. Le monete nazionali non possono più essere utilizzate per i      pagamenti non in contanti. Da questo momento le valute nazionali possono essere cambiate in Euro soltanto presso gli      sportelli degli istituti di crediti.