23 SETTEMBRE 1943NASCITA DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Il 23 settembre si costituisce ufficialmente il governo della Rsi, con sede nel comune di Salò (Brescia) e Mussolini, rientrato nel frattempo in Italia, si sistema alla Rocca delle Caminate, e si autoproclama capo dello Stato, del governo e duce del nuovo partito fascista repubblicano.

 

 

 

Sopra: il Duce  passeggia tra i soldati della Rsi.

Sotto a sinistra: il Duce e il Maresciallo Augusto Graziani.  

In basso a destra: Alessandro  Pavolini.

                                                                                    

 La Repubblica di Salò fu nei fatti uno strumento al servizio dell’occupazione tedesca, che fra l’altro le sottrasse anche formalmente ogni sovranità sul Trentino (Voralpenland), sulla Venezia Giulia e sul litorale adriatico (Adriatisches Kustenland). Mussolini tentò inutilmente di rilanciare un’autonoma proposta politica al fine di riprendere i toni sociali e repubblicani tipici delle origini del fascismo. Più che dal Duce la RSI fu orientata dagli esponenti massimalisti del regime, tra i quali Alessandro Pavolini e il maresciallo Augusto Graziani.

Il tribunale della RSI processò a Verona i gerarchi del Gran Consiglio del Fascismo che nel luglio del 1943 avevano votato un ordine del giorno contro Mussolini, provocandone la caduta. Il processo terminò con cinque condanne a morte, che colpirono tra gli altri il genero di Mussolini, Galeazzo Ciano, e il generale Emilio De Bono, membro della marcia su Roma del 1922. Compito principale della RSI fu la repressione antipartigiana, condotta da gruppi armati tra i quali operò con spietatezza la Decima Mas al comando di Valerio Borghese.

Alessandro Pavolini fu nominato segretario del neo-costituito partito fascista. Durante il suo discorso introduttivo al congresso di Verona del 14 novembre '43 rispolverò e rilanciò in grande stile lo squadrismo fascista degli anni '20 e esortò  i repubblichini a obbedire ai tedeschi e a non avere pietà dei partigiani. "Lo squadrismo - concluse Pavolini - è stato la primavera della nostra vita, e chi è stato squadrista una volta lo è per sempre”'.

Al generale Rodolfo Graziani venne affidato il compito di riorganizzare l'esercito con armi e istruttori tedeschi.

Dei 180 mila giovani chiamati alla leva nel novembre del '43 solo 87 mila si presentarono. Tutti gli altri disertarono, fuggirono in montagna e andarono ad ingrossare le file dei partigiani, nonostante i rastrellamenti compiuti congiuntamente alle truppe naziste. Le rare iniziative di carattere politico, come la manifestazione fascista al teatro Lirico di Milano (16 dicembre 1944), non ottennero risonanza e dimostrarono l’isolamento in cui agiva la RSI. I suoi destini furono perciò intrecciati alle sorti delle forze di occupazione tedesche, così che la RSI crollò con l’avanzata degli Alleati e con il successo della Resistenza.

 

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